Stephen Shore il fotografo dei posti insoliti

Stephen Shore è un fotografo statunitense nato nel 1947, ha imparato a fotografare a 6 anni ed è considerato un grande maestro perché ha contribuito in modo significativo alla fotografia americana e all’arte contemporanea.

Shore è stato influenzato dalla fotografia di Walker Evans, dalla corrente artistica del New Topographics, che ha esplorato l’impatto dell’uomo sull’ambiente e Andy Warhol, specialmente la concezione di Warhol di un’arte democratizzata e accessibile a tutti.

Per me Stephen Shore è un fotografo del calibro di William Wggleston che ha saputo adattarsi ai tempi come Joel Meyerowitz, studiando le arti visive all’estremo ed è per questo che merita la mia ammirazione.

“Una fotografia ha bordi, il mondo no”….”Penso che i fotografi più seri comprendano che esiste un grande divario tra il mondo e come lo stesso appare attraverso una fotografia” S.S.

La composizione fotografica di Shore

La composizione fotografica di Stephen Shore è caratterizzata da un’attenzione meticolosa all’ordine e alla precisione.

Shore utilizza spesso la tecnica della fotografia “frontale”, in cui l’oggetto fotografato è inquadrato in modo preciso e centrato, o in alternativo il fuoco fa da padrone all’intera foto, creando un’immagine pulita e ordinata, una tecnica che è stata oggetto di discussione con Guido Guidi in un incontro in Italia.

Questa tecnica viene utilizzata per creare un equilibrio visivo tra gli elementi nell’immagine e per mettere in risalto, i dettagli e i colori della scena.

Tra gli elementi ricorrenti ci sono: le automobili, vetrine, camere di hotel, ristoranti ma quello che mi attrae è l’abilità nel gestire la luce che gli permette di creare immagini che sono allo stesso tempo realistiche e surreali, attirando l’attenzione del pubblico su dettagli e aspetti che altrimenti potrebbero essere trascurati.

Curiosità : Si narra che la macchina verde che troviamo in numerose fotografie sia sua, e che lui scendeva dall’automobile e riusciva a trovare il punto giusto per collocarla.

I lavori di Stephen Shore

Stephen Shore è conosciuto per la sua vasta produzione fotografica, che spazia da paesaggi urbani e rurali a fotografie di viaggio. Alcuni dei suoi lavori più noti includono:

  • “American Surfaces”: Questo progetto fotografico documenta il viaggio di Shore attraverso gli Stati Uniti negli anni ’70, catturando immagini di paesaggi urbani e rurali, nonché di ristoranti, motel e altri luoghi di vita quotidiana. Queste fotografie hanno un forte senso di realtà e al contempo sono surreali, mettendo in evidenza l’unicità delle culture regionali americane.
  • “Uncommon Places”: Questo progetto fotografico, anch’esso documentato durante un viaggio negli Stati Uniti, esplora la relazione tra l’uomo e l’ambiente attraverso fotografie di paesaggi urbani e rurali, nonché di edifici abbandonati e luoghi industriale. Queste immagini sono caratterizzate da un’attenzione meticolosa alla composizione e all’utilizzo della luce.
  • “The Nature of Photographs”: Questo libro di saggi di Shore esplora il significato e la natura della fotografia, mettendo in evidenza come la fotografia sia un mezzo per catturare e interpretare la realtà. Il libro affronta anche questioni come la rappresentazione, la memoria e la percezione.

A passo con i tempi e innovativo

La sua innovazione nel portare la fotografia al di fuori dei confini della galleria e il suo utilizzo di tecnologie come la fotocamera a vista sul lato di un’auto e l’utilizzo dei droni, hanno reso la sua opera all’avanguardia e influente.

Shore che pilota un drone, foto dal suo IG

Passione per la condivisione

Sul web si trovano numerosi video di lui che parla e spiega e in alcuni come questo video che condivido in questo articolo lui gesticola per farsi comprendere al meglio.

La sua passione per la condivisione lo ha portato ad insegnare fotografia al Bard College di Annandale-on-Hudson, nello stato di New York dove lui è anche direttore del programma di fotografia e a scrivere “The Nature of Photographs” e a scrivere da poco Modern instances.

Conclusione

Continuerò a parlare di Stephen Shore perché parlare di lui in un solo articolo non basta, ho ricominciato a studiare la sua fotografia nel periodo della pandemia da covid/19 dove ho anche iniziato il mio progetto Thinking to leave.

Buona Luce

Emanuele